lunedì 31 maggio 2010

Un sentiero dedicato ad un amico....


Domenica 13 Giugno, a Castagno d'Andrea San Godenzo (Fi), inaugurazione del sentiero "Enrico Boni"

domenica 23 maggio 2010

Raduno trekking UISP regionale

Non vorrei sbagliare, ma l'evento qui descritto dovrebbe aver raggiunto l'edizione n°17... dunque porta sicuramente bene! ed ha portato davvero bene poichè il tempo è stato splendido, la partecipazione davvero alta (circa 650 persone!) e l'organizzazione più che eccellente. Ma andiamo per gradi.
Stiamo parlando del raduno trekking regionale, in cui una volta l'anno si incontrano i vari gruppi trekking affiliati alla UISP lega montagna e che alternativamente si scambiano gli oneri organizzativi dell'evento. Quest'anno l'organizzazione è toccata proprio a noi, in collaborazione con gli amici de 'Il Crinale' dell'Olmo (Fiesole).
In realtà, la collaborazione tra i due gruppi, non nasce certo adesso. Due anni fa questa collaborazione, insieme anche alla locale sottosezione del CAI, ha portato alla realizzazione del 'Sentiero delle Burraie' e proprio su questo percorso è stato portato l'odierno raduno.
Il sentiero è situato quasi interamente nel Comune di Pontassieve, all'interno dell'A.N.P.I.L. (Area Naturale Protetta di Interesse Locale) di Poggio Ripaghera, S.Brigida e Valle dell'Inferno, nota in particolar modo come unica area in Italia dove cresce il Cisto Laurino (Cistus Laurifolius).
Il sentiero complessivamente unisce 10 burraie, con un percorso di circa 16 km. Oggi ovviamente il percorso è stato ridotto dato il numero elevato di partecipanti al raduno.
Ma cosa sono le burraie? piccoli edifici in muratura, situati in punti esposti generalmente a nord ed il più possibile in ombra, all'interno dei quali veniva fatta passare l'acqua fresca delle sorgenti vicine. All'interno, piccole vasche permettevano la lavorazione e soprattutto la conservazione del burro.
Il percorso della giornata ne ha toccate cinque e la bella giornata ha sicuramente permesso di godersi al meglio sia queste piccole strutture, sia il paesaggio circostante.
Una gran quantità di fioriture di timo ha poi dato un bel tocco di colore al sentiero.
Infine, il passaggio dal santuario della Madonna del Sasso. Il santuario è stato un pò il riferimento anche della giornata precedente in cui un gruppo più limitato di escursionisti, ha iniziato il raduno unendo simbolicamente l'A.N.P.I.L. con la città, camminando da Firenze fino appunto al santuario, e qui, dopo varie iniziative tra cui anche un'interessantissima osservazione astronomica, hanno trascorso la notte.
Ma ritornando alla giornata odierna, si può riassumere che è stata davvero un successo. Da ringraziare la splendida organizzazione di Geo e Crinale, insieme alla UISP Lega Montagna ed al contributo dei numerosi sponsor che hanno permesso di avere quel budget di spesa necessario all'evento.
Alla prossima.
D.G.

domenica 2 maggio 2010

Settimana sulla Costiera Amalfitana

INTRODUZIONE

Bellissima settimana trascorsa sulla Costiera Amalfitana in compagnia di Anna e Nicola, le nostre guide che hanno avuto la pazienza di sopportare ben 45 dei nostri esigenti escursionisti.

Posto tappa: Agerola, fraz. Bomerano, a quota 630 m, nel cuore dei Monti Lattari e a due passi dalle mete turistiche più note quali Amalfi, Positano e Sorrento.


IL SENTIERO DEGLI DEI

(ovvero... un inizio bagnato!)

Come ci si poteva aspettare dalla stagione umida che dura ormai da mesi, l’inizio della settimana è stato piuttosto bagnato.

Del Sentiero degli Dei si trovano notizie su numerosi siti, ad es. www.sulsentierodeglidei.it - www.giovis.com/sentdei.htm - www.trekkingamalficoast.it/dei.html, e nella sua versione diciamo ‘standard’, permette di congiungere in circa 3 ore Bomerano con Positano, passando per Nocelle. Esistono comunque più varianti. Passaggio obbligato davanti alla Grotta del Biscotto e poi al Pinnacolo dove non si può rinunciare a scattare almeno una foto.

Il trekking sul Sentiero degli Dei permette di scoprire la parte più intima della costiera amalfitana, rimanendo sempre attorno ai 500 m di quota e godendo di un paesaggio davvero unico. A tale scopo ho preferito inserire un’immagine scattata qualche giorno più tardi con il tempo bello, durante una parziale ripetizione del percorso

Da quassù si può vedere praticamente tutta la costiera, Positano e più avanti fino a Capri e ai Faraglioni. Purtroppo, dopo un bel tratto senza pioggia, il passaggio per Nocelle ha segnato l’inizio di un nuovo diluvio che ci ha portati a Positano tutt’altro che asciutti!


LA VALLE DELLE FERRIERE

Secondo me, trattasi del percorso più interessante visto in tutta la settimana. Da S. Lazzaro per il M. Murillo e poi discesa verso la riserva naturale orientata della Valle delle Ferriere. Si tratta di una vera e propria oasi naturale a poca distanza dal ben più rumoroso e noto borgo di Amalfi.

La discesa tutt’altro che facile della valle, permette di ammirare meravigliosi salti d’acqua culminanti con una cascata di circa 30 m e gole scavate nella roccia da fare invidia a luoghi ben più blasonati.

Appena la pendenza della valle si ammorbidisce, si comincia a trovare i ruderi di antiche cartiere e ci si rende conto di attraversare quella che un tempo doveva essere quasi un piccolo centro abitato, o meglio, una piccola zona industriale, oggi certamente classificabile come archeologia industriale.

Da qui in poi, una serie infinita di limoni ci accompagna rapidamente fino al centro di Amalfi. Da segnalare che in paese esiste anche un interessante museo della carta dove è possibile ancora oggi realizzare dal vivo qualche foglio di carta dagli stracci, con l’antico metodo tradizionale. Ovviamente non ci siamo lasciati scappare la visita al Duomo e qualche assaggio dell’arte pasticciera.


CAPRI

Finalmente in mare! purtroppo è troppo freddo per fare un primo bagno e ci accontentiamo di un giro in traghetto, destinazione Capri.

Tanto per distinguersi dalla massa di turisti, ci facciamo qualche passo in più fino a raggiungere Villa Jovis, ‘modesta’ abitazione dell’Imperatore Tiberio, di cui gli scavi archeologici hanno permesso di poterne ammirare la splendida struttura, oltre al vasto panorama visibile da quassù, dalla costa fino al Vesuvio e Ischia.

Scendendo poi dal versante occidentale, lo splendido sentiero di mezza costa permette di avvicinare lo sguardo ai famosi Faraglioni.

Tornando infine sui nostri passi, la visita dell’isola ci riporta verso il centro, con la chiara idea che una visita esauriente di Capri può richiedere almeno una settimana e per una sola giornata di più non si poteva fare. Dunque di nuovo in traghetto e ritorno ‘a casa’.


SCALA E RAVELLO

Di nuovo in Valle delle Ferriere, ma su percorso completamente diverso e con diversa meta. Si parte in salita fino ad arrivare all’Imbarrata e nel tratto iniziale si può ammirare il panorama sul Vesuvio.

Proseguendo poi all’interno del bosco, siam giunti alla sorpresa della giornata: le nostre guide Anna e Nicola si sono dilettate a prepararci sul posto uno dei piatti tipici campani: le freselle.

Pane biscottato, bagnato, condito con olio d’oliva e origano, su cui si aggiunge generalmente pomodoro o anche, perchè no, mozzarelle fresche di produzione locale. Si può dire con certezza che l’allegra brigata ha accettato di buon grado la sorpresa, di cui non sono rimasti neanche i minuzzoli!

A pancia piena dunque si prosegue e, con l’alternanza di sprazzi di sole e coperture nebbiose siam giunti prima a Scala e poi a Ravello, una vera chicca della costiera. Non poteva chiaramente mancare la visita al parco di Villa Cimbrone e della sua nota terrazza panoramica.


PER LE TRE CALLI

Giornata completamente a piedi... partenza e arrivo da Bomerano e nessun pullman da utilizzare. Destinazione: le Tre Calli. Il percorso è relativamente breve, poichè è sufficiente la mattinata, ma non tutti hanno apprezzato sul momento i circa 500 m di salita giunti dopo quasi una settimana di percorsi con dominante in discesa. L’arrivo però al punto panoramico con una giornata davvero splendida, ha placato gli animi lasciando tutti a bocca aperta.

Davvero un bel percorso. Inoltre, dato che le ore della giornata lo permettevano, è stato possibile anche ripercorrere parzialmente il Sentiero degli Dei in condizioni ben migliori di quelle del primo giorno, mentre altri hanno optato per passare il pomeriggio in mete turistiche come Sorrento, la cui fama non necessita di particolari descrizioni.


IL VESUVIO E POMPEI

Altra giornata di turismo e... altra giornata di pioggia! per fortuna pioggerella debole e a tratti, che comunque non ci ha negato la possibilità di salire sul cono grande del Vesuvio e di visitare le rovine di Pompei.

Salendo su tra brigate di ragazzini in gita scolastica (trattasi di giorno feriale) si arriva al bordo del cratere relativo all’ultima eruzione del 1944, poichè il cratere si modifica ovviamente da una eruzione all’altra. Prima che cominci di nuovo a pioviggianare riusciamo comunque ad ammirare alcune fumarole sul bordo interno del cratere, mentre la guida vulcanologica ci illustra in modo esauriente tutte le notizie utili sul vulcano e il territorio circostante (www.vesuviopark.it).

Purtroppo il peggioramento del tempo non ci ha permesso di apprezzare al meglio e per intero il perimetro del cratere e ce ne siamo discesi verso una molto apprezzata pizza napoletana.

Pomeriggio dedicato interamente alla visita delle rovine di Pompei. Che dire? per chi entra per la prima volta in questo museo a cielo aperto c’è da restare a bocca aperta. Non immaginavo davvero le dimensioni dell’area e la qualità delle strutture. Ma sarò banale... la cosa che mi ha incuriosito di più sono stati gli antenati delle strisce pedonali!

Davvero impressionanti sono invece i calchi ottenuti nelle forme lasciate dalle persone rimaste sotterrate dalla tragedia.


ULTIMO GIORNO

(ovvero... una mattinata di spesa e ricordi)

L’ultima mattina disponibile prima del viaggio di ritorno è stata destinata alle compere di prodotti locali e alla visita ad alcuni produttori. Prima tappa: caseificio Ruocco. Dimostrazione pratica del processo di realizzazione di formaggio a pasta filata con produzione di mozzarella a latte vaccino.

Per riassumere brevemente: dopo che il latte è stato cagliato e dopo la successiva rottura della cagliata, la pasta risultante viene rimessa in acqua calda e rimaneggiata da mani esperte per poter compattarsi appunto un una pasta filante a cui è possibile dare varie forme e dimensioni. Ovviamente non ci siamo tirati indietro dal successivo assaggio delle mozzarelle, di cui anche una ripiena con prosciutto e olive.

Ma la produzione locale è nota soprattutto per il Provolone del Monaco, prodotto entrato da poco nel mondo dei D.O.P. (vedi il disciplinare).

A seguire visita all’Alambicco, noto produttore di liquori artigianali. E qui si scopre che mentre il limoncello è indubbiamente il liquore tipico della costiera amalfitana, quassù nella parte alta del promontorio i liquori più tipici sono il finocchietto e il nocino. Non manca tutta una serie di altri prodotti davvero particolari e a cui non avrei dato molta fiducia a priori, mentre dopo l’assaggio ne avrei portata via una scorta formato famiglia. Liquore di castagno, rucola e di altre erbe particolari, ma anche grappe, o meglio acquaviti, arricchite con un tocco di territorio poichè aromatizzate con pere pennate o con pere mastantuono, prodotti tipici locali.

Che dire per poter concludere in bellezza? La settimana trascorsa è stata davvero magnifica. Anna e Nicola ci hanno fatto scoprire e riscoprire le cose più belle e buone di tutto il territorio. Ma non si può certo dimenticare che l’organizzazione intera di tutta la settimana è stata curata dai ‘nostri’ Paolo e Susy, che hanno svolto un lavoro di eccezionale qualità di cui i partecipanti e tutto il Geo non finiranno mai di ringraziare.

Alla prossima

D.G.


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