mercoledì 15 settembre 2010

La vetta più alta del GEO!

Il fine settimana appena trascorso ha avuto un'importanza particolare poichè abbiamo conquistato la vetta più alta della storia quasi ventennale del Geo: il M.Emilius (3559 m).
Si lo so, un alpinista che legge queste poche righe, potrebbe sorridere nel vedere tanto scalpore per questa quota, ma nel nostro piccolo è stata una meta di tutto rispetto. Inoltre, il tempo splendido che abbiamo trovato, ci ha permesso di vedere un panorama davvero unico: tutte le cime maggiori della Valle d'Aosta sembrava proprio di poterle toccare!
La gita è stata proposta e organizzata dal nostro Presidente in persona, che qui vediamo appunto con lo sfondo del M.Emilius, ed ha avuto purtroppo solo 5 partecipanti, dato che la distanza da percorrere in auto non era certo trascurabile per soli tre giorni di permanenza. Direi che i cinque fortunati possono entrare nell'Albo d'Oro del Gruppo... ma per ora accontentiamoci dell'Albo (o meglio Libro) di Vetta, dove abbiamo lasciato traccia evidente del nostro passaggio.
Il viaggio ha avuto una durata di tre giorni, in modo da avere due mezze giornate rispettivamente per l'avvicinamento e per il ritorno, e una giornata intera per raggiungere la vetta; questo per non appesantire troppo la gita, soprattutto per chi ha dovuto guidare per ore il mezzo a motore (a cui va ovviamente un grosso ringraziamento).
Il primo giorno, dato che il tempo era bello e non era troppo tardi, abbiamo preferito accorciare il sentiero più basso e meno significativo utilizzando la seggiovia per salire da Pila fino al Lago di Chamolè (2311 m) e poi abbiamo scaldato i muscoli con una prima ascensione: dal Colle di Chamolè (2641) abbiamo conquistato la Testa Nera (2819).
Oltre alla splendida vista del M.Bianco, del Grand Jorasses e del Gran Combin, dalla Testa Nera si apre il paesaggio verso il gruppo del Gran Paradiso ed in particolare della Grivola (3969) e del suo ghiacciaio.
Scendendo più a valle si perviene facilmente nella conca d'Arbole ove risiedono l'omonimo lago e il rifugio a quota 2500 m. In tutti e tre i giorni non siamo mai scesi sotto quota 2100 circa.
Il secondo giorno dal Rifugio Arbole siamo saliti sul M.Emilius per la via normale dal passo dei tre Cappuccini (3241). Tutta la salita fino al passo è stata fatta in ombra, con una temperatura che ha oscillato dai 4 ai 6 °C e sull'erba c'erano tracce evidenti della brinata rimasta dal freddo dei giorni precedenti, quando lo zero termico era sceso attorno ai 2400 m.
Saliti al passo si apre tutto lo scenario dei laghi Superiore, Lungo e Inferiore, posti nella vallata adiacente.
Appare inoltre il M. Rosa in tutta la sua bianca maestosità e, con l'aiuto di un binocolo, si riesce a distinguere addirittura la Capanna Margherita posta sulla sua vetta!
Una volta raggiunta la cima dell'Emilius il panorama si scopre su tutti i lati, offrendo una visuale a 360°. Dato che la Valle d'Aosta è dotata di numerose cime di 4000 m, la vista dall'Emilius non permette di vedere lontanissimo, ma quello che c'è li vicino è davvero stupendo!
Riassumendo le vette principali visibili: M.Bianco, Grand Jorasses, Gran Combin, Cervino, M.Rosa, Gran Paradiso, Grivola, Rutor, M.Avic, Punta Tersiva. In lontananza si riesce a vedere un unica vetta innevata e probabilmente si tratta del Bernina. Ma vediamo qui sotto la piramide del Cervino.
Sulla vetta, tre ragazzi di Aosta ci hanno fatto notare che la nostra 'impresa' era ben poca cosa dato che loro erano partiti alle 4:30 da Pila a piedi, raggiunto il bivacco Federigo in circa 3h, fatte le altre 5h di ferrata fino alla cima e sarebbero poi scesi in altre 4h fino a Pila. Tutto in un giorno, 12h di cammino, 1700 m di dislivello e le difficoltà della ferrata! Se dovessero leggere il blog, li vorrei ringraziare per il generoso consiglio riguardo all'acquisto di formaggi locali, che noi abbiamo prontamente seguito facendo un ricco bottino caseario, oltre a pranzare con piatti tipici nello stesso luogo.
Il terzo giorno siamo rientrati per percorso alternativo scendendo la valle del Comboè per poi risalire al Colle Plan Fenetre.
Che aggiungere ancora? tre giornate splendide, luoghi meravigliosi e paesaggi unici. La nostra vetta maggiore ci ha dato proprio soddisfazione!
Alla prossima.
D.G.

1 commento:

daniele p. ha detto...

visto che questa volta non sono potuto venire,
io ci voglio andareeeeeee ! ! !
bravi !

d.piazzesi