lunedì 26 dicembre 2011

Massa Nera

Dopo aver ingerito una notevole quantità di calorie in eccesso, quale migliore occasione di un Santo Stefano di trekking per smaltire il panettone?
Eccoci così, in 20 motivati camminatori, all'attacco della salita che da Pontifogno (Reggello) porta alla vetta della Massa Nera, con circa 650 m di dislivello belli ripidi!
Massa Nera è una bella vetta panoramica che si affaccia ripida su Reggello, ma che si può raggiungere con facile passeggiata su stradella sterrata partendo da Saltino. La vetta è nota, oltre che per lo splendido paesaggio, anche per la palestra di arrampicata e per base di lancio utile per il parapendio.
Dalla vetta la vista spazia dal M.Cetona, al M.Amiata e su su fino alle Alpi Apuane e al Corno alle Scale. E' possibile poi scegliere tra vari percorsi di discesa più o meno diretti. Oggi abbiamo scelto un fuori sentiero a mezza costa per arrivare fino a Case S.Antonio, scoprendo che in realtà c'è stata una segnatura anche di questa traccia e non solo, anche di tutta una nuova ragnatela di sentieri all'interno dell'A.N.P.I.L. Foresta di S.Antonio.
Con passo felino e tra mille peripezie, ci siamo dunque portati fino alla strada forestale che da Casa Macinaia scende a Case S.Antonio, approfittando di questo delizioso luogo per scaldarci al fuoco del camino e sgranocchiare le nostre dispense portatili.
Da qui poi facile discesa per tornare al punto di partenza. Ultimo regalo del cielo, questo splendido tramonto ripreso dalla sede del nostro gruppo.
Ci vediamo tutti alla festa di presentazione del programma 2012, fissata per il 15 gennaio ore 16. Buon anno a tutti.
D.G.

domenica 20 novembre 2011

I Monti Pisani

Oggi abbiamo esplorato una parte di Toscana un pò meno frequentata dagli escursionisti. Quando si parla infatti di Asciano, tutti porgono la mente alle dolci colline senesi. E invece no. In questo caso si parla di Asciano ai piedi dei Monti Pisani, a pochi km da Pisa.
La nostra escursione si è svolta all'interno dell'A.N.P.I.L. di Valle delle Fonti da dove parte il vecchio acquedotto mediceo che portava le acque a Pisa.
Il percorso non è stato banale, poichè si è trattato comunque di circa 5-6 ore di cammino con oltre 800 m di dislivello, con tratti davvero ripidi. Oltre alla cima panoramica del Monte Faeta, è molto interessante il passaggio per Mirteto, un piccolo borgo abbandonato con una chiesa romanica del XII secolo.
Dalla vetta del M.Faeta, quando le condizioni di visibilità lo permettono, è possibile distinguere Pisa e la Piazza dei Miracoli, ma purtroppo oggi la foschia l'ha fatta da padrone.
In ogni caso, il percorso si è rivelato davvero interessante e piacevole, allietato dalla presenza di circa 40 partecipanti, nonostante i circa 5° sotto lo zero presenti questa mattina prima della partenza.
Alla prossima
D.G.

domenica 13 novembre 2011

Alpi Apuane meridionali

Meno male che domenica scorsa abbiamo rimandato la gita ad oggi... la giornata è stata davvero da ricordare! un bellissimo scorcio di autunno denso di colori e immerso nel cielo azzurro. Questo è il vero fascino delle Apuane.
Il programma della giornata ci ha portati in vetta alle due cime più meridionali delle Alpi Apuane: il M.Prana (1221 m) e il M.Piglione (1233 m).
Partenza del percorso dall'abitato di Casoli (400 m), poco a monte di Camaiore. Salita per il sentiero 112 fino alla Focetta di S.Vincenzo, ai piedi del Prana, all'ombra della sua splendida parete nord.
La salita alla vetta è facile e a tratti ripida, ma abbastanza breve. Di conseguenza, in quattro salti ci siamo portati sulla cima per la foto di rito.
Da quassù è possibile vedere un bello scorcio di mare e gran parte delle altre vette delle Alpi Apuane, poi il M.Serra e il lago di Massaciuccoli.
Per salire poi il M.Piglione, è necessario riscendere alla Focetta di S.Vincenzo e dirigersi verso la Foce del Termine (o del Crocione), passando per Campo all'Orzo (938 m). Il sole comincia a farsi sentire e, nonostante la quota e la stagione, si passa rapidamente dal pile della mattina alla maglietta del mezzogiorno. Quando il vento si calma è caldo davvero!
Per il manto erboso del versante sud ovest, ci si porta rapidamente sulla cresta del M.Piglione, da cui si prosegue fino alla cima. Il panorama è davvero superbo! Panie, Corchia, Sagro, Tambura e Sumbra sono solo i nomi delle principali vette Apuane visibili dal Piglione. Allo stesso tempo guardando verso il mare si può notare il promontorio di Portovenere con le isole Palmaria, Tino e Tinetto.
Come tutti gli anni, il numero di partecipanti alle nostre gite dal dopo ferie fino a Natale, subisce un brusco calo e dunque anche oggi non siamo arrivati neanche a venti partecipanti. Ma che dire... pochi ma buoni!
Alla prossima.
D.G.


mercoledì 5 ottobre 2011

20 anni di GEO

Il Gruppo GEO è nato ufficialmente nell’ottobre del 1991 all’interno degli ex locali posti sopra la COOP di Sieci, che sarà poi la sede dell’Associazione fino alla fine del 1999.


Durante l’incontro erano presenti anche alcuni degli attuali soci e soprattutto il gruppo di ragazzi che ha creato le basi del Geo già nei primi mesi del 1991. Tra di loro spicca il nome di Filippo Marranci, che più di ogni altro ha permesso la nascita dell’Associazione ed è stato anche l’ideatore del logo ufficiale che ancora oggi ci rappresenta.


Dopo alcune uscite in Garfagnana, sulle Alpi Apuane e sulle nostre colline, il gruppo di amici ha pensato di fare un passo avanti dando un nome e un logo al futuro gruppo trekking. E così si giunse al mese di ottobre ’91 e alla successiva affiliazione alla UISP Lega Montagna.

All’inizio del ’92 è stato presentato il primo programma escursionistico annuale ed è stata fatta in quell’occasione anche la prima Festa Geo, che a gennaio di quest’anno ha raggiunto la ventesima edizione.


L’inizio non è stato facile... il numero di soci dei primi anni non è mai stato troppo distante dalle 20 persone. Solo a partire dal 1996 è cominciato il boom, passando rapidamente da 20 fino a raggiungere e superare i 100 soci nel 1999 e poi superare la soglia dei 200 soci in tempi più recenti.


Molte sono state le tappe intermedie che hanno permesso al Geo di raggiungere le dimensioni attuali. La collaborazione con la UISP e con gli altri gruppi trekking affiliati alla UISP, in particolare quelli del Mugello, ha permesso una forte diffusione dell’escursionismo nel territorio. Pensiamo ad esempio al raduno trekking che ogni anno viene svolto grazie alla collaborazione tra i vari gruppi e che permette anche una maggiore conoscenza pubblica per tali associazioni. Il primo raduno organizzato dal Geo è stato nel 1997 ed ha avuto un successo enorme con 630 partecipanti.

Sempre nel 1997 un’altro evento fondamentale ha messo la nostra associazione in primo piano: l’inaugurazione del sentiero comunale Geo-A, da Sieci a Rufina, oggi ben conosciuto da chi pratica l’escursionismo nel nostro territorio.


Contemporaneamente, la collaborazione con la UISP ha permesso di proporre a soci e simpatizzanti tutta una serie di corsi, tra cui il corso base di escursionismo e il corso di ferrate, che ancora oggi viene riproposto periodicamente.


Cominciano intanto i primi gemellaggi. Nel 1998, poco dopo il terremoto che ha gravemente colpito l’Umbria, nasce la nostra collaborazione con il Gruppo Liberi Escursionisti di Foligno, durato un paio di anni. Successivamente, con il gemellaggio tra il Comune di Pontassieve e il comune francese di Saint Genis Laval, nascono i contatti (anche personali ormai) tra il Geo e l’Associazione Amicale Laique, che ancora oggi ci porta ad un periodico incontro di una settimana all’anno, alternativamente in Francia e in Italia, con gli amici francesi.

Ma torniamo un passo indietro. Nel 1999 il Gruppo Geo mette nuove basi diventando associazione a se stante, con un proprio statuto. Nello stesso periodo avviene il cambio di sede nei nuovi locali del Circolo I Maggio, attuale sede del Gruppo.


Il 2004, in occasione dell’anniversario della liberazione di Firenze, segna l’inizio di una serie di iniziative che abbinano l’escursionismo alla memoria storica del nostro territorio e che ci porterà anche negli anni successivi, a seguire, una volta l’anno, percorsi legati alla Resistenza e alla liberazione del nostro paese, sottolineando che l’impegno della nostra associazione non riguarda strettamente il trekking. D’altra parte il Geo organizza fin dal 1993 il pernottamento in tenda a Monte Giovi in occasione della festa dei Partigiani.

In passato, l’impegno sociale del Geo ha riguardato anche la collaborazione con centri diurni e associazioni di non vedenti.


Ci sono state alcune occasioni in cui il Geo è finito sul giornale. Questo tutte le volte che sono state in ballo iniziative importanti, quali l’inaugurazione di sentieri o i raduni trekking, ma un caso è stato più particolare di altri: nel 2006 abbiamo organizzato un interessante trekking in Sardegna, portando circa 50 persone e questo non poteva sfuggire ai giornalisti locali.

Il Geo da sempre collabora con le altre associazioni, in particolare i gruppi trekking del Mugello, Il Crinale e il CAI. Questo ha permesso di garantire la manutenzione di vari sentieri locali, come la rete SO.F.T. in Mugello o la sentieristica dell’ANPIL di Poggio Ripaghera. In particolare abbiamo avuto una partecipazione attiva nella creazione di due nuovi itinerari: il Sentiero delle Burraie, all’interno dell’ANPIL e il Sentiero della Memoria dalla Consuma a Pontassieve.


Molte sono state le zone visitate dal Geo. La Toscana è stata ormai girata in lungo e in largo, pur rimanendo ancora molti spazi di esplorazione. La maggior parte delle regioni italiane sono state visitate e le altre lo saranno ben presto. I viaggi all’estero hanno interessato prevalentemente il territorio francese, ma proprio quest’anno c’è stato un fuori programma in Canada, regione del Quebec, che potrebbe essere il primo passo verso territori più lontani.


Un saluto

D.G.

domenica 11 settembre 2011

Caseificio 2012 - quarta edizione

Dopo il successo di tre anni consecutivi in cui la nostra associazione ha proposto l'abbinamento trekking e formaggio, quest'anno ci abbiamo riprovato cambiando tema e periodo. Dal giorno di pasquetta ci siamo spostati al mese di settembre e questo non è stato positivo per il numero di partecipanti, notevolmente ridotto rispetto agli standard precedenti. Per quanto riguarda il nuovo tema proposto, si tratta del formaggio di capra, mentre nelle annate precedenti il primo attore è sempre stato il pecorino.
Il caseificio prescelto è stata l'Azienda Santa Margherita di Ville di Corsano, poco a sud di Siena, nel Comune di Monteroni d'Arbia.
Il percorso a piedi è stato più lungo del previsto e ci ha permesso di attraversare colline tra le più belle della Toscana, con il tempo inizialmente nebbioso ma che ben presto si è aperto.
Il sentiero ci ha portati dalla Pieve di Corsano fino a Stine e a Grotti, dove è presente una piccola necropoli. Da Grotti siamo scesi rapidamente a valle per degustare le specialità che Maria e Fiorentino ci avevano preparato.
Si comincia con una bella sorpresa: una panzanella davvero speciale, con pane biologico di loro produzione. Sono seguiti poi i tanto desiderati formaggi di capra: semplice, fresco alla santoreggia, al carbone vegetale, ai semi di papavero, al sesamo e altri leggermente più stagionati.
Quello che è certo è stata la difficoltà di riuscire a fotografare un piatto al completo, poichè la bontà dei formaggi ha fatto si che la metà dei piatti sparisse immediatamente al loro appoggio sul tavolo!
L'abbinamento è stato possibile con vari tipi di pane biologico e con mieli molto particolari: all'arancio e al pistacchio. Nonostante l'alta digeribilità del formaggio di Capra, l'abbondanza degli assaggi ha reso necessaria, almeno per alcuni, una breve siesta.
Consiglio a tutti gli appassionati di formaggio di fare una sosta da queste parti, ne vale davvero la pena!
Un saluto.
D.G.

Vedi le precedenti edizioni: 2010, 2009, 2008


Mare e monti con gli amici francesi

Dopo la settimana passata lo scorso anno nel Parco del Queyras (vedi blog 2010), anche quest'anno abbiamo avuto il consueto incontro di una settimana con gli amici francesi del Gruppo Amicale Laique di Saint Genis Laval (Lyon). Come da tradizione, questi incontri sono alternativamente svolti in Francia o in Italia e dunque questa volta è toccata a noi l'organizzazione del soggiorno. L'idea di fondo è stata quella di portarli a conoscere meglio il nostro territorio e allo stesso tempo di alternare la montagna con il mare.
Purtroppo, per mancanza di tempo, non sono riuscito a scrivere qualche parola sulla settimana trascorsa insieme e anche adesso sarò piuttosto breve.
Abbiamo unito il fascino delle Alpi Apuane, Alpi di Toscana, con la bellezza del mare della costa ligure e, alla fine, pensiamo di aver raggiunto un ottimo grado di soddisfazione ben visibile nei volti dei nostri amici.
Ogni giorno è stato possibile muoversi su più fronti, dividendo le complessive 73 persone in più gruppi con mete diverse, anche se la confusione tipica della costa toscana nel mese di agosto non ha aiutato la gestione del numeroso insieme di persone, così come la dispersione all'interno di un campeggio. Ma la squadra del Geo ne è uscita anche stavolta vincente, dopo una vera e propria settimana di lavoro a tempo pieno, che ci ha lasciati tutti stanchi ma pienamente soddisfatti del risultato ottenuto.
L'esplorazione delle Alpi Apuane ci ha portati a salire le vette del Monte Forato (1230 m), del Monte Sagro (1749 m), della Pania della Croce (1858 m) e a girare intorno al Procinto (1177 m).
I giorni di mare invece ci hanno visto affrontare la pazzia dei sentieri delle Cinque Terre e del Promontorio di Portofino (non avrei mai pensato che un giorno li avrei percorsi nel mese di agosto! e per di più nella settimana più calda da decenni, con 42 °C a Firenze!!!).
Il gruppo più turistico ha invece visitato Lucca, la cava di Fantiscritti, Colonnata e Campo Cecina, l'Antro del Corchia e Campocatino. Proprio a Campocatino ci siamo ritrovati tutti insieme l'ultimo giorno per i saluti prima della partenza.
Senza dubbio anche quest'anno abbiamo trascorso una splendida settimana insieme, con l'unico neo del caldo eccessivo che ci ha costretti a qualche modifica del programma in tempo reale...
Arrivederci in Francia nel 2012.
Ciao
D.G.

martedì 5 luglio 2011

Il M. Cusna

Questa domenica siamo stati impegnati in modo piuttosto pesante... prima di tutto per il viaggio in pullman di oltre 4 ore per arrivare a Civago e di poco meno per tornare da Febbio fino a casa.
Ci troviamo sull'Appennino reggiano, tra le Province di Modena e Reggio Emilia, nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Questo è stato invece il buongiorno del trekking odierno: tempo di salita da Civago al Cusna 6 ore... più il tempo di discesa a Febbio. Armati dunque delle migliori intenzioni e fiduciosi del tempo soleggiato ci siam dunque messi in cammino.
Il percorso è stato piuttosto faticoso e, complessivamente, abbiamo cumulato 1100 m di dislivello in salita. Una grossa parte del sentiero si è svolto su crinale con ampia visione panoramica. In particolare abbiamo potuto vedere il Cimone, il Libro Aperto, il Prado, la Pietra di Bismantova, e altre cime minori.
Lungo il tragitto, l'appassionato di flora può rifarsi gli occhi e appare frequentemente una specie piuttosto rara da vedere: il giglio martagone.
Anche l'astro alpino fa la sua parte su questo magnifico crinale dell'Appennino.
La camminata è stata lunga e piena di interessanti vedute. Purtroppo, data l'ora tarda, abbiamo rinunciato a salire sulla cima del Cusna (2121 m), ma la giornata è stata senza dubbio piena di soddisfazioni.
Purtroppo ho la disponibilità di una foto di gruppo molto parziale, dato che complessivamente ci sono stati trenta partecipanti, spero non me ne vogliano gli altri.
Un saluto.
D.G.


martedì 14 giugno 2011

CORSICA

La consueta settimana Geo di primavera, stavolta ci ha fatti sbarcare in Corsica, dove, nell'alternanza tra sole e qualche temporale, abbiamo potuto ammirare le bellezze del paesaggio montano e marino. La settimana trascorsa è stata deliziosa, in compagnie delle nostre due luci guida (Paolo e Giuseppe) che ci hanno portato prima nella regione montuosa centrale con base a Corte e, successivamente, nella costa occidentale tra le rosse calanques di Porto.
SBARCO IN CORSICA E L'ARRIVO A CORTE
Il nostro soggiorno è iniziato lunedì 30 maggio per terminare lunedì 6 giugno, dunque otto giorni complessivi, di cui sei utili per le nostre escursioni. Tralascio volutamente ogni descrizione riguardo a Bastia per passare subito a Corte, la capitale storica della Corsica.
Si tratta di una piccola cittadina nella regione centrale dell'isola, vicina alle maggiori cime montuose quali il Monte Rotondo e, un pò più distante, il Monte Cinto. Teniamo presente che si tratta di cime intorno ai 2700 m e dunque i percorsi trekking sono a tutti gli effetti percorsi d'alta quota paragonabili alle Alpi.
A Corte abbiamo trascorso ben cinque giorni, spostandoci ogni giorno verso destinazioni relativamente vicine, come sarà descritto diffusamente più avanti. Data la difficoltà dei percorsi, non tutti hanno partecipato assiduamente al programma, preferendo pause di carattere turistico che certamente su quest'isola non mancano. Tra l'altro è possibile spostarsi facilmente da Corte anche utilizzando il treno.
Il gruppo complessivamente è stato di 36 persone più le due guide e una 'povera ragazza francese' del gruppo Amicale Laique di S.Genis Laval, con il quale siamo gemellati da dieci anni e che ringrazio per la foto di apertura e per la foto del lago di Melo.

LA VALLE DELLA RESTONICA
Il primo giorno utile per il trekking purtroppo non ci ha voluto molto bene. Partenza con tempo grigio e poi acqua a catinelle! davvero un peccato dato che le mete erano davvero interessanti: il lago di Melo e il lago di Campitello.
La bellezza della valle si nota già risalendola in auto, con un paesaggio di carattere alpino e quote vicine ai 2000 metri. Dato che belle foto non ne sono venute fuori, inserisco questo link.
Dopo una mezzoretta circa di cammino, la pioggia ci ha fatto capire che poteva essere anche il caso di tornare indietro. Il grosso del gruppo ha comunque raggiunto la prima meta (lago di Melo) e un gruppo di irriducibili ha eroicamente raggiunto anche il lago di Campitello.
Chi è rimasto ad attendere a valle ha potuto comunque ammirare la bellezza del paesaggio e della flora durante le pause di asciutto.
Davvero un peccato per questo inizio di trekking che ha comportato delle difficoltà aggiuntive per tutti, dato che si tratta comunque di un percorso di montagna che con il terreno bagnato non è così banale. Sarà un motivo per tornare in futuro!

LA VALLE DEL TAVIGNANO
Per riposarsi un po' dalle fatiche e difficoltà del giorno precedente, per il secondo giorno di trekking è stato scelto un percorso più facile e qui il tempo ci ha voluto bene.
Una bellissima giornata per risalire il torrente tra pareti di roccia ben note agli appassionati dell'arrampicata.
Le gole sono davvero interessanti ed il torrente è l'ideale per trascorrere una giornata di relax con eventuale bagno refrigeratore.
E che c'è di meglio, dopo una giornata così, che farsi una bella birra? qui tra l'altro si trova la famosa Pietra, birra a base di castagna.

IL LAGO D'ORIENTE
Un'altra bellissima giornata di sole in alta quota, con partenza di nuovo dalla valle della Restonica, più in basso rispetto al percorso precedente, ma per salire poi più in alto! anzi, il programma iniziale era di arrivare al M.Rotondo, con ben 1600 m di dislivello in salita. Ci siamo invece fermati a 'soli' 1100 m di dislivello con stazionamento sul lago per pranzo e siesta.
Ma andiamo per gradi. La salita parte subito piuttosto ripida, per fortuna risalendo le ombre del bosco, per scoprirsi poi più in alto tra i prati montani.
Appena il sole comincia a farsi sentire, la fatica aumenta in proporzione, ma senza dubbio lo spettacolo che il Lago d'Oriente offre è di rara bellezza che ripaga i suoi visitatori.
Dai 2061 m del lago si può ammirare la vetta del M. Rotondo (2622 m), che generalmente si sale con l'ausilio dei ramponi. Ma le fatiche sono state giudicate già sufficienti all'unanimità e dunque abbiamo preferito rimanere al lago a meditare, prima di riscendere a valle.
Direi che probabilmente la salita al Lago d'Oriente è stato il percorso più bello di tutta la settimana.

L'ARCO DEL TAVIGNANO
Anche la Valle del Tavignano ha meritato una seconda visita, stavolta con una impegnativa salita fino al celebre Arco in testa alla valle. Sarà stato forse per l'umidità della giornata presente già nel primo mattino, ma il tratto di salita da Corte fino all'inizio del bosco, ovvero circa 500 m di dislivello, sono stati davvero massacranti.
Dopo un ultimo sguardo a Corte dall'alto, si gira sul versante opposto entrando nel bosco, dove la salita prosegue ombreggiata e meglio sopportabile. Tra l'altro il tempo ha cominciato un pò a cambiare e vari tuoni cominciavano a farsi sentire, anche se poi ci siamo salvati e il temporale c'è stato solo qualche km più in la della nostra posizione.
Anche in questo bel percorso abbiamo dovuto faticare per circa 1000 m di dislivello e, in qualche breve tratto, utilizzare anche le mani per superare alcuni passaggi.
Finalmente, tante fatiche vengono ricompensate con la vista dell'Arco, opera d'arte naturale davvero suggestiva.

CAPU ROSSO
A questo punto ci spostiamo dal centro Corsica verso la costa occidentale, nella zona di Porto, con un primo percorso completamente vista mare. La meta: Capu Rossu. Il percorso un po' piu' tranquillo dei due giorni precedenti, ma comunque faticoso per il caldo e per i circa 500 m di salita, tutti concentrati nel tratto terminale.
La salita permette di apprezzare la particolare colorazione rossastra della roccia e il contrasto con l'azzurro del mare, in un'altra bella giornata di sole che, come il giorno precedente, minacciava il temporale molto vicino alla nostra posizione.
Dalla vetta si apprezza molto bene tutta la costa circostante e le diverse sfumature di azzurro che il mare ci regala. Sulla cima, la torre genovese domina tutto il paesaggio intorno e fornisce un punto di osservazione privilegiato al visitatore.

CAPU D'ORTU
Nell'ultimo giorno di trekking il meteo è tornato alle condizioni del primo giorno, ovvero acqua! ma non subito... dopo qualche ora di cammino, ovviamente.
Dato che i percorsi fatti durante la settimana sono stati piuttosto impegnativi, la percentuale di partecipanti effettivi si è progressivamente ridotta giorno dopo giorno, fino a raggiungere il minimo proprio in questa occasione. Effettivamente anche questo percorso era abbastanza faticoso, ma il tempo inclemente non ci ha permesso di raggiungere l'obiettivo prefissato.
Perlomeno la pausa pranzo abbiamo potuto farla all'asciutto! ma dopo, per più di un'ora, non si è visto altro che acqua a scroscio e grandine... peccato!
Il percorso era davvero interessante, gran parte con vista mare, partendo dalle calanques della strada costiera, fino ad avere una vista quasi aerea della costa sottostante. E che dire delle rocce... quasi fossero ricamate dal vento.

ULTIMO SALUTO: PORTO
Per concludere, come non inserire qualche immagine di Porto, dove abbiamo trascorso due giornate davvero interessanti, in una località più piccola e turistica rispetto a Corte. Il paese non ha una storia significativa alle spalle, poichè l'unica costruzione antica è la torre genovese che guarda il mare. Per il resto ci sono quasi esclusivamente alberghi, negozi e ristoranti.
La costa attorno a Porto è molto conosciuta per le calanques di roccia rossa che fanno da contorno alla strada costiera e che rendono il paesaggio davvero unico.
Qua e la per la strada, dove qualche rara apertura permette di scendere sul mare, è possibile trovare dei meravigliosi angoli di spiaggia per fare bagni da sogno.
E qui, con un bel tramonto visto dalla piazzetta di Porto, finisce finalmente questo racconto, che ha sfidato fin troppo la pazienza dei (rari!) lettori del blog.
Vorrei ringraziare in particolare Paolo e Giuseppe per la pazienza con cui hanno diretto la nostra settimana alla scoperta della Corsica, sperando in futuro di tornare per una esplorazione più profonda.
Un saluto.
D.G.